
Dal libro del profeta IsaiaPoiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace”; grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore.
Oggi ricordiamo l’apparizione, il 13 maggio 1917, della Madonna ai tre pastorelli a Fatima e celebriamo la memoria della Madonna di Fatima, Regina della Pace. Ci sembra anche opportuno ricordare che il papa Benedetto XV nel 1917, durante la prima terribile conflagrazione mondiale, volle che si inserisse nelle Litanie Lauretane l’invocazione alla «Regina della Pace». Per il vincolo che la unisce intimamente al mistero del suo Figlio, «Principe della pace», la Vergine è sempre più venerata come «regina della pace». Con questo titolo si ricorda la cooperazione della Vergine alla riconciliazione, alla «pace» tra Dio e gli uomini ristabilita da Cristo: – nel mistero dell’incarnazione: l’umile serva del Signore «accogliendo l’annunzio dell’angelo Gabriele, concepì nel grembo verginale Gesù Cristo nostro Signore (…) principe della pace» , il quale ci ridonò questo bene riconciliando «in sé la terra e il cielo»; – nel mistero della passione: «Madre piena di fede stette intrepida presso la croce dove il Figlio, per la nostra salvezza, pacificò nel suo sangue il cielo e la terra».
Ho pranzato con Dio
Un bambino desiderava incontrare Dio. Sapeva che c’era tanta strada da fare, per incontrarlo, così riempì lo zainetto con merendine e aranciata e cominciò il suo viaggio. Dopo circa tre isolati, s’imbatté in una vecchia, che se ne stava lì al parco, seduta su una panchina a fissare i piccioni. Il bambino le si sedette accanto ed aprì lo zainetto per prendersi qualcosa da bere, quando notò che la vecchia sembrava affamata, così le offrì una merendina.
Lei l’accettò e gli sorrise con gratitudine. Il suo sorriso era così bello che il bambino lo voleva vedere ancora, così le offrì un’aranciata. La vecchia gli sorrise di nuovo, e il bambino ne era entusiasta!
Se ne restarono lì seduti per tutto il pomeriggio, a mangiare e sorridere, ma senza mai scambiarsi una sola parola. Poi si fece buio, e il bambino si rese conto di essere molto stanco, così si alzò per andarsene ma, dopo appena pochi passi, si voltò, corse verso la vecchia, e l’abbraccio forte-forte.
Lei lo ricambiò con il più grande sorriso che si sia mai visto.
Poco dopo, quando il bambino aprì la porta di casa sua, sua madre era stupita, tanta era la gioia che gli si poteva leggere in volto. Gli domandò: “Cos’hai fatto, oggi, che t’ha reso così felice?” Il bambino rispose: “Ho pranzato con Dio”. Poi, prima ancora che sua madre potesse rispondere, aggiunse: “Sai una cosa? Dio ha il più bel sorriso che abbia mai visto!”
Nel frattempo, la vecchia, pure lei raggiante di gioia, fece ritorno a casa sua. Suo figlio era sbalordito, nel vederla così in pace, e le domandò: “Mamma, cosa hai fatto oggi che ti ha resa così felice?” e lei rispose: “Ho mangiato merendine al parco con Dio.”. Poi, senza lasciare al figlio il tempo di rispondere, aggiunse: “Sai una cosa? Dio è molto più giovane di quel che mi aspettassi.”
Troppo spesso sottovalutiamo l’importanza di un tocco, di un sorriso, di una parola gentile, di un orecchio che ci presta ascolto; l’importanza anche del più piccolo gesto che dimostra affetto; tutte cose, queste, che potrebbero cambiarci la vita. Le persone arrivano nella nostra vita per una ragione, per una stagione, o per tutta la vita. Abbracciamole tutte! Ricorda: faglielo sempre sapere, alle persone che ti hanno toccato il Cuore, quanto sono importanti! (Anonimo).
Donaci, o Padre, lo Spirito del tuo amore,
perché insieme con la Vergine Maria
diventiamo costruttori della pace,
che Gesù ci ha lasciato come segno
della sua presenza in mezzo a noi.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.