Santa Maria di Cana

Dal Vangelo di Giovanni In quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare» ; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. (Gv 2,1-11)

A Cana la beata Vergine Maria, nei giorni della sua vita terrena, compì la funzione benefica in favore degli sposi e dei discepoli che ora dalla gloria dei cieli compie in favore di tutta la Chiesa: sollecita del bene dell’umanità, prega il Figlio perché ci sovvenga nelle nostre necessità (Prefazio) e ci invita a mettere «in pratica ciò che il Cristo ci ha insegnato nel Vangelo». Secondo il senso della liturgia, si deve sottolineare che la Madre di Gesù, la quale intervenne al banchetto nuziale di Cana, è presente, nella Chiesa, al convito nuziale dell’Eucaristia. Perciò la comunità dei fedeli ogni giorno celebra il sacrificio eucaristico in comunione innanzi tutto con la gloriosa Vergine Maria.

La consapevolezza
C’era una volta un povero frate. Tutto il santo giorno lavorava e pregava come i suoi confratelli e si sentiva l’animo in pace. Ma quando veniva l’ora di coricarsi, lo assalivano terribili visioni, demoni lussuriosi che lo tentavano con promesse e minacce.
Il povero frate cercava di allontanare le visioni, si flagellava, pregava, si prostrava davanti al Crocefisso, ma a nulla valevano le sue pratiche: le visioni continuavano a tormentarlo. Si rivolse al superiore che gli consigliò di recitare 20 Ave Maria e chiedere protezione alla Madonna. Così fece, ma le visioni restavano. Allora andò dalla Madonna, c’era una bella statua nella chiesa del convento. La Madonna, sorridente ma triste, gli consigliò di recitare 200 Pater noster e chiedere la protezione del Signore.
Di nuovo, il povero fraticello seguì il santo consiglio, ma le visioni restarono a tentarlo. Disperato, il fraticello corse ad inginocchiarsi davanti al Crocefisso, e rimirando le sacre ferite, si appellò al Cristo per avere protezione dalle tentazioni. Cristo lo rimirò a lungo e alla fine parlò: “Se proprio ci tieni, io posso allontanare le malefiche visioni e le tentazioni, ma se lo faccio la tua anima non si rafforzerà mai. Sei proprio sicuro di volerlo? Allora dimmi, replicò il frate, come posso resistere e rafforzare la mia anima? Non combatterle, non temerle, lascia che si pascino del tuo corpo senza muoverti o parlare. Se riuscirai a resistere per tre notti di seguito, la tua anima sarà salva e le visioni spariranno. Così fece il povero frate, e dopo tre notti tremende di tormenti le visioni scomparvero e la sua anima trovò pace.

O Padre, che nella tua provvidenza mirabile
hai voluto associare la Vergine Maria
al mistero della nostra salvezza,
fa’ che, accogliendo l’invito della Madre,
mettiamo in pratica
ciò che il Cristo ci ha insegnato nel Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

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