La parabola ci parla di un uomo ricco di beni terreni, che prima o poi perderà, ma povero del bene eterno: l’amore divino, di cui tutti abbiamo e avremo sempre sete! Opposta invece la scelta di Lazzaro: materialmente povero, ha però un cuore buono. A dircelo è non soltanto il suo ritorno felice a Dio, ma lo stesso ricco che invoca un sollievo da parte sua.
Il ravvedimento del ricco è però tardivo, arriva fuori tempo massimo, e a nulla valgono le sue richieste di avvertire i fratelli ancora in vita. Evitiamo di commettere lo stesso errore: l’amore di Dio è la nostra eredità eterna, ma anche il nostro tesoro già su questa terra. Godiamone!
Signore Gesù,
l’amore inesauribile che sempre ci doni,
anche quando non è corrisposto,
e anzi dimenticato da chi corre dietro ad altre ricchezze,
attiri il nostro cuore
e coinvolga tutta la nostra vita