Shalom

Entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. (Lc 1,40)

Presso gli Ebrei la formula di saluto era “Shalom”, “Salute”, “Rallegrati”. E Maria, giunta ad Ain-Karim, – come annota il vangelo – saluta Elisabetta. Ma il suo non è un semplice augurio di pace e di gioia: lei portava in grembo il Principe della Pace e la pienezza della gioia messianica! “Ti do la mia pace” – avrebbe potuto dire Maria – “ti offro la mia gioia” Ma cos’è la pace presso gli Ebrei? Dire pace significa godere di buona salute, vivere nella dignitosa abbondanza, scampare un pericolo, incontrarsi in amicizia, visitare con affetto, evitare le discordie, sradicare l’odio dal cuore, offrire ed accogliere il perdono. La pace è un dono di Dio all’uomo bisognoso, debole e peccatore; un dono che conservi solo se lo offri, ad amici e nemici. Dio ti dona la pace perché tu, ricevendola con docilità e in obbedienza a lui, possa trasmetterla e concretizzarla nella tua vita. La pace non è un’invenzione dell’uomo, ma rispetto dell’armonia che già si trova nelle cose da Dio create per la nostra gioia. Intimamente legato a Maria, questo dono di Dio esige da ciascuno di noi un cuore accogliente e ben disposto affinché possiamo passare da un bisogno di pace (che resta emotivo) a scelte vere di pace, che chiedono decisioni coraggiose ed una nostra chiara collocazione di campo. Con gli umili e i poveri!
Valorizziamo: la forza della preghiera, la consapevolezza che dalla diversità, anche di fede, può scaturire fecondità e forza, la fiducia nel dialogo; la condanna della guerra e di ogni forma di violenza.

Maria, tu che hai accolto nel tuo grembo verginale
“il bambino nato per noi”,
Padre per sempre, Principe della Pace,
aiutaci a forgiare le nostre spade in vomeri,
le nostre lance in falci,
perché mai più un popolo alzi la spada
contro un altro popolo.
Che i nostri desideri di pace
diventino scelte coraggiose
in ordine ad una pace vera e duratura.
S’incontrino nei cuori, nelle case, nelle piazze
la misericordia e la verità,
e la giustizia e la pace si diano il bacio santo,
perché ci sia pienezza di gioia!

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