Maria, Madre del Risorto

L’angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto». Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono. (Mt 28,1ss)

Il giorno della risurrezione del Signore fu «il giorno radioso in cui dileguate le tenebre della morte, una luce gioiosa» inondò «il mondo intero». Così nella Chiesa nascente, che «avrebbe contemplato con trepida esultanza il volto glorioso del suo immortale Signore»; così ugualmente nella Vergine Madre, che Dio «nella risurrezione di Cristo» colmò «di letizia». La Chiesa perciò, salutando la Vergine, la invita a gioire: «rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto»; «Madre della luce: Gesù, sole di giustizia, vincendo le tenebre del sepolcro, illumina tutto l’universo». «Ave, santa Maria, che hai portato presso la croce i dolori del tuo Figlio e ora esulti di serenissima gioia». La Vergine, che per la fede concepì il Figlio e con fede attese la sua risurrezione, è esempio per i discepoli che confessano il Cristo, «Figlio della Vergine, Verbo fatto uomo», ed attendono, «per la potenza della sua risurrezione», di giungere «al possesso della gioia eterna».

La lezione della farfalla.
Un giorno, apparve un piccolo buco in una crisalide. Un uomo, che passava di lì per caso, si fermò ad osservare la farfalla che, per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare, perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! E la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare. Era il modo in cui Dio la faceva crescere e sviluppare.
A volte, lo sforzo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
«Chiesi la forza… e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte. Chiesi la Sapienza… e Dio mi ha dato problemi da risolvere. Chiesi l’amore… e Dio mi ha dato persone con problemi da poter aiutare. Non ho ricevuto niente di quello che chiesi… Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.»
Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli.

O Dio,
che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio
hai ridato la gioia al mondo intero,
per intercessione di Maria Vergine
concedi a noi
di godere la gioia della vita senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

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